Viterbo – Fortunato Mannino (Cisl) chiede più attenzione al tema da parte dei politici locali e nazionali “Campagna elettorale, perché nessuno parla di lavoro?”

Viterbo – Riceviamo e pubblichiamo – Mancano poco meno di due settimane al voto del 4 marzo; la campagna elettorale è entrata nel vivo con i vari convegni, comizi, manifestazioni e appelli; le nostre città sono coperte da manifesti elettorali di ogni tipo e colore; non è raro trovare sul parabrezza dell’auto il santino elettorale con il nome da indicare nelle urne e/o ricevere telefonate che vorrebbero indirizzare la nostra preferenza.

Tutto normale: è la campagna elettorale di una democrazia occidentale. Ma è davvero tutto normale? Possiamo ritenere normale ascoltare politici che ci promettono la qualunque cosa pur di accaparrarsi il voto?

Flat tax, immigrazione, rimpatri, abolizione della legge Fornero, abolizione del canone Rai, del bollo auto e dell’Irap, eliminazione delle tasse universitarie, ecc. Potremmo continuare ancora a lungo ma è sufficiente per capire che ci troviamo di fronte al più grande mercato del voto, per di più un mercato di prodotti spesso contraffatti.

La Cisl di Viterbo è seriamente preoccupata che non ci sia alcun accenno a quello che è probabilmente il vero dramma del nostro Paese: il lavoro!

Da alcuni anni, infatti, si assiste, complice anche la crisi economica, a un arretramento sul piano dei diritti del lavoro. La disoccupazione è leggermente diminuita negli ultimi mesi ma negli anni precedenti si sono persi posti di lavoro stabili e sono notevolmente aumentati i precari. Il lavorare meno, lavorare tutti può essere molto più di uno slogan ma la qualità del lavoro non deve essere intaccata.

La robotizzazione e la globalizzazione sono fenomeni che non possono essere arrestati ma devono essere governati! La cosiddetta gig economy non può avere carta bianca su tutto. Le grandi aziende internazionali che hanno piattaforme online e basano i loro rapporti con i dipendenti attraverso applicazioni informatiche non possono continuare a precarizzare il mondo del lavoro e a svuotarlo di ogni diritto o tutela (e questo processo non riguarda più solo il lavoro manuale ed operaio: riguarderà ogni livello).

Ci troviamo di fronte ad una nuova rivoluzione industriale (questa volta molto più veloce) che come le precedenti non può essere arrestata ma, ripetiamo, va governata, controllata e non può prescindere dal patto sociale.

Sono i politici che devono occuparsi in prima persona e con priorità assoluta di questo fenomeno, confrontandosi con le parti sociali e le aziende. Vanno salvaguardate le persone che debbono far conto su un lavoro che permetta loro di vivere dignitosamente: non possiamo più accettare che la ricchezza sia sempre più concentrata nelle mani di pochi, pochissimi, e la stragrande maggioranza delle famiglie viva in una situazione difficile o addirittura a rischio povertà.

Se analizziamo il nostro territorio, la Cisl di Viterbo, non può che osservare come anche la nostra realtà sia stata colpita dai fenomeni sopra citati. Numerose le aziende costrette a fare i conti con la crisi: il distretto della ceramica di Civita Castellana, la Maico, l’ex Alta di Bagnoregio, la Securpol Group, il commercio di piccoli e grandi imprenditori, l’edilizia. Molti i posti di lavoro persi, posti di lavoro veri. C’è stata, questo sì, una piccola ripresa in questi ultimi mesi, anche grazie al Jobs Act, ma non è sufficiente, non è una riforma strutturale che può davvero cambiare la situazione.

La Cisl di Viterbo vuole invitare le diverse forze politiche ad occuparsi della situazione prima che sfugga definitivamente di mano. Gli effetti negativi di questa situazione sono già evidenti oggi: l’elezione di Trump, la Brexit, il Lepenismo francese, la mancanza di fiducia verso le Istituzioni europee, le divisioni spagnole, il crescente populismo in Italia.

La Cisl di Viterbo spera che i politici locali e nazionali si rendano conto che il lavoro e tutte le tematiche a questo collegate sono una delle cause principali degli stravolgimenti che stiamo vivendo.

La Cisl di Viterbo auspica una politica che abbia a cuore l’interesse pubblico, dei suoi cittadini. Un’idea di sviluppo che tenga in seria considerazione il potere di acquisto dei lavoratori, i diritti e le tutele deve essere ancora possibile.

Fortunato Mannino 
Segretario generale Cisl Viterbo

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *