Viterbo – Fortunato Mannino (Cisl) commenta i provvedimenti del governo in materia di accoglienza e lavoro “Il decreto sicurezza e immigrazione avrà effetti devastanti”
Viterbo – Riceviamo e pubblichiamo – La Cisl di Viterbo, dopo aver analizzato il decreto legge “Sicurezza e Immigrazione” e aver ascoltato numerosi lavoratori impegnati nel settore coinvolto, ritiene che l’applicazione dello stesso può scaturire effetti devastanti in termini di occupazione, economia, sicurezza e socialità in tutto il nostro paese non escludendo il nostro territorio.
Il decreto legge 4 ottobre 2018, n. 113, con alcuni dei suoi provvedimenti in esso contenuti, porterà ad una riduzione sostanziale del numero di persone accolte dal sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), unico sistema pubblico di accoglienza, centri aperti dai Comuni, che garantisce un vero sistema di accoglienza integrata efficiente, che include misure di accompagnamento, assistenza e orientamento.
Il decreto parla inoltre di riduzione della quota giornaliera pro capite: dagli attuali 35 euro si passa ad una quota variabile che va da 19 euro a 26 euro.
È evidente che non si potranno garantire tutti i servizi di integrazione che questo sistema permette: si potranno fornire solo vitto e alloggio. Tutte le strutture che oggi sono impegnate in questo tipo di accoglienza si avvalgono di personale qualificato (psicologi, pedagoghi, esperti in interculturalità, interpreti), prevalentemente giovane; non potendo garantire servizi quale l’insegnamento dell’italiano, la formazione professionale, la gestione del loro tempo (volontariato e socializzazione), non potranno partecipare ai bandi che si attengono alle nuove quote giornaliere.
Saranno, invece, favorite le strutture di grandi dimensioni, che non hanno legami con il territorio, interessati solo al profitto, che potranno sostenere i tagli puntando alla quantità più che alla qualità dei sevizi; occupandosi solo di vitto e alloggio, agli immigrati verrà solo chiesto di aspettare i tempi della burocrazia nel valutare la propria domanda di asilo, senza fare nulla. Abbassando la quota diaria si rischia di favorire l’entrata di soggetti senza scrupoli, magari legati alla criminalità organizzata che, pur di aumentare il proprio giro di affari, scaricheranno sulle comunità locali il disagio sociale che si provocherà.
Il decreto legge in questione elimina anche il fondo Bonus gratitudine, un fondo che sostiene i comuni che hanno accolto richiedenti asilo; è bene ricordare che queste risorse sono a destinazione libera e non sono intese come un contributo per la realizzazione di opere e servizi vincolati all’accoglienza: ogni comune può, o meglio poteva, utilizzarle come meglio credeva. Il danno economico alle comunità locali è palese.
Viene eliminata anche la possibilità di valutare la sussistenza dei gravi motivi di carattere umanitario cancellando l’istituto del rilascio del permesso di soggiorno per motivi umanitari. Il titolo di soggiorno umanitario permetteva di convertire il permesso in lavoro regolare, versare i contributi e le tasse. E ora? Probabilmente diventeranno irregolari, lavoreranno in nero e verranno sfruttati.
Altre novità previste sono la prolunga del periodo di trattenimento dello straniero da 90 a 180 giorni nei centri di permanenza per i rimpatri e l’eliminazione degli sportelli comunali che danno informazioni, supporto e assistenza agli stranieri che intendono accedere al rimpatrio assistito volontario.
In tutta Italia si stima che i lavoratori qualificati che operano nel settore dei servizi all’integrazione che abbiamo sopra descritto sono circa 40 mila. Nella nostra provincia, nei diversi Comuni coinvolti, abbiamo circa 300 professionisti che rischiano di perdere il loro posto di lavoro. Il decreto Salvini rischia di far tornare il modello di accoglienza italiano, oggi preso come esempio in tutta Europa, indietro di anni.
La Cisl di Viterbo chiede a tutte le istituzioni politiche e governative, regionali, provinciali e comunali di attivarsi al fine di modificare l’applicazione del Decreto Legge Sicurezza e Immigrazione, al di là delle diverse appartenenze politiche.
La Cisl di Viterbo auspica che venga urgentemente aperto un tavolo di confronto con i diversi Comuni coinvolti, con la Prefettura, con le imprese sociali, le cooperative sociali, le associazioni, così da dar voce ai professionisti del settore che, loro sì, potrebbero davvero proporre soluzioni serie per trasformare la piaga dell’immigrazione in uno strumento che crei lavoro e trasformi la nostra società, chiusa e spaventata, in un modello di integrazione dalle molteplici opportunità.
L’immigrazione è una grande opportunità di sviluppo economico e sociale; le numerose competenze specifiche che ruotano intorno ad essa rappresentano un modello di imprenditorialità innovativo da non sottovalutare. Il nostro territorio, come più volte abbiamo denunciato, è pieno di risorse non sfruttate a dovere: numerosi gli esempi delle occasioni perse. Non aggiungiamone altri. Il sistema di accoglienza italiano è un valido strumento che va solo migliorato, non smantellato per mera propaganda.
Fortunato Mannino
Segretario generale Cisl Viterbo